Reflusso gastro-esofageo: la mucosa danneggiata può essere uno dei motivi per cui la terapia non funziona

Hai provato varie alternative per il reflusso senza risultati? Se i farmaci che riducono l'acidità dello stomaco non sembrano funzionare, il motivo potrebbe essere un danno invisibile all'interno dell'esofago.
Come un danno microscopico alla mucosa può causare sintomi ricorrenti
Il reflusso può presentarsi senza causare danni visibili all'esofago. In questi casi si parla di reflusso non erosivo (NERD). Anche se non si vedono danni evidenti, potrebbero esserci dei piccoli problemi non visibili a occhio nudo causati dalla risalita di sostanze irritanti dallo stomaco. A volte, quando i farmaci non funzionano, il problema potrebbe essere causato da piccolissimi danni all'esofago. Questi danni non sono causati solo dall'acido forte dello stomaco, ma anche da sostanze meno acide come la pepsina (un liquido che il nostro stomaco produce per digerire) e altre sostanze che risalgono con il reflusso.
In questi casi, le cellule che rivestono l'esofago si allontanano leggermente tra loro, creando dei piccoli spazi che permettono alle sostanze irritanti dello stomaco di penetrare più facilmente nell'esofago. Questo causa un cambiamento che è caratteristico dell’esofagite microscopica.

Questa dilatazione intercellulare aumenta la permeabilità della mucosa,
permettendo a sostanze come l'acido, la pepsina e la bile di penetrare più facilmente nel tessuto sottostante. Quando queste sostanze raggiungono le fibre nervose si generano sintomi tipici come il bruciore retrosternale (pirosi): una sensazione di calore o dolore dietro lo sterno, comunemente associata al reflusso gastro-esofageo.
Il sistema di difesa della mucosa esofagea
Il reflusso può capitare a tutti, specialmente dopo un pasto abbondante. Di solito non dà problemi perché l'esofago ha dei sistemi di protezione naturali. Si tratta di un fenomeno fisiologico, generalmente asintomatico che, grazie ai meccanismi di difesa della mucosa esofagea, non causa solitamente alcun danno.
La salute dell'esofago dipende da un delicato equilibrio tra sostanze che possono danneggiarlo e sistemi che lo proteggono.
Le sostanze che possono creare problemi sono principalmente l'acido gastrico, necessario per digerire il cibo, la pepsina che aiuta a scomporre quello che mangiamo, e altre sostanze che vengono prodotte dal fegato e dal pancreas.
Per difendersi da queste sostanze aggressive, l'esofago utilizza diversi meccanismi protettivi:
- produce saliva che aiuta a neutralizzare l'acido,
- si riveste di uno strato di muco protettivo,
- produce sostanze che neutralizzano l'acidità (chiamate bicarbonati) e
- mantiene una barriera naturale che impedisce alle sostanze dannose di penetrare nei tessuti.
La protezione dell'esofago è quindi il risultato dell'azione combinata di tutti questi meccanismi di difesa, che lavorano insieme per mantenere il tessuto sano.
Perché la Terapia può non funzionare?
Alcuni studi hanno dimostrato che nelle persone con reflusso, i meccanismi di difesa pre-epiteliali (le prime difese dell'esofago) possono non funzionare bene: alcuni pazienti ad esempio possono produrre meno saliva e deglutire meno frequentemente del normale.
Questo problema può diventare particolarmente importante durante la notte. Quando dormiamo, infatti, il nostro corpo è meno attivo nel difendere l'esofago per due motivi:
- produciamo meno saliva e deglutiamo più raramente, quindi l'esofago fa più fatica a ripulirsi dagli acidi
- stando sdraiati, i succhi gastrici possono risalire più facilmente verso l'esofago
In questo modo, la mucosa (il rivestimento interno) dell'esofago può danneggiarsi più facilmente.
Conclusione
Se la terapia per il reflusso non funziona come dovrebbe, il problema potrebbe risiedere in danni microscopici della mucosa esofagea. In questi casi, è importante parlarne con il medico per valutare trattamenti che, oltre a ridurre l'acidità, possano anche proteggere e riparare la mucosa.


