Malattia da reflusso gastroesofageo ed esofagite: sintomi, cause e strumenti diagnostici

Quando il reflusso irrita l’esofago, può causare esofagite, un’infiammazione visibile con l’endoscopia. Alcune persone con reflusso non ne soffrono, per questo è importante distinguere tra forme erosive e non erosive (NERD).
La diagnosi di solito si basa su sintomi come bruciore o difficoltà a deglutire e può essere confermata con esami specifici. Riconoscere precocemente l’esofagite può permettere al tuo medico di consigliarti un rimedio adatto e prevenire eventuali complicazioni.
Esofagite da reflusso: Cos’è, come può essere diagnosticata e perché è importante distinguerla dalle altre forme di reflusso
La malattia da reflusso gastroesofageo (MRGE) è una condizione comune in cui i succhi gastrici risalgono dallo stomaco verso l’esofago. Questa risalita anomala può irritare la mucosa esofagea e causare infiammazione: quando ciò accade, si parla di esofagite da reflusso.
Malattia da reflusso gastroesofageo (MRGE) ed esofagite: a volte non sono la stessa cosa
Alcune persone con reflusso non sviluppano esofagite. Per questo, è importante distinguere due forme:
- Malattia da reflusso non erosiva (NERD): quando ci sono sintomi (come bruciore o rigurgito), ma nessuna lesione visibile all’endoscopia.
- Malattia da reflusso erosiva (ERD): quando i succhi gastrici possono causare danni evidenti alla mucosa dell’esofago, visibili durante l’endoscopia.
In generale, gli uomini possono sviluppare più spesso forme erosive, mentre le donne presentano più frequentemente la variante non erosiva.
Come può essere diagnosticata l’esofagite?
La diagnosi dell’esofagite parte da una valutazione dei sintomi (come bruciore di stomaco, dolore toracico non cardiaco, tosse persistente o difficoltà a deglutire) da parte del medico e può essere confermata con esami strumentali.
1. Endoscopia digestiva (EGDS)
È un esame che permette di vedere direttamente eventuali lesioni e infiammazioni. In alcuni pazienti con malattia da reflusso gastroesofageo (MRGE), l’endoscopia può rivelare segni visibili di danno.
2. Biopsia esofagea
A volte, durante l’endoscopia, si possono prelevare piccoli frammenti di tessuto per l’analisi al microscopio.
Queste informazioni aiutano a escludere altre patologie, come l’esofagite eosinofila, che può richiedere trattamenti diversi.
3. pH-impedenziometria esofagea ossia un esame che aiuta a identificare o escludere la presenza di reflusso gastro-esofageo (RGE): essa può misurare il numero degli episodi di reflusso, la loro composizione (acida, non acida o debolmente acida), l’esposizione all’acido della mucosa esofagea ed un’eventuale correlazione con i sintomi.
E gli esami radiografici?
Le radiografie con bario (sono un tipo di esame diagnostico che utilizza i raggi X e una sostanza opaca ai raggi X, il solfato di bario, per visualizzare l'esofago, lo stomaco e l'intestino tenue) possono evidenziare anomalie come stenosi o ernie iatali, ma di solito non sono raccomandate per la diagnosi di malattia da reflusso gastroesofageo (MRGE), perché spesso possono non rilevare episodi reali di reflusso.
In conclusione
L’esofagite da reflusso può essere una complicanza della malattia da reflusso gastroesofageo (MRGE), ma può essere diagnosticata in modo accurato e gestita adeguatamente. Con l’aiuto del tuo medico puoi riconoscerla per tempo, distinguerla dalle altre forme di reflusso e ricevere una diagnosi adeguata.
Se soffri di sintomi persistenti o non rispondenti ai trattamenti, parlane con il tuo medico: oggi sono a disposizione strumenti che possono aiutare a comprendere il tuo disturbo e individuare un rimedio utile per ridurne i sintomi.